28 febbraio 2014

Las Karne Murta - Swingin’ taboo - Rec. in 10 parole

Gli emiliani Karne Murta con Swingin’ taboo raggiungono la quota secondo album in studio. Sedici canzoni che mescolano folk, ska, patchanka, musica popolare francese e jazz in troppo poco tempo. Canzoni troppo brevi per un genere così intricato, che richiederebbe più devozione e meno copiature da Gogol Bordello e Bregovic. Le canzoni sono suonate bene, ma non rimane dentro proprio nulla. Continuo a tifare Mad Caddies senza trovare, sul suolo italiano, nulla che sia degno di esser chiamato ska-core. Rimandati.

26 febbraio 2014

Il cowboy glam Stella Burns propone un disco ricercatissimo tra blues, folk e rock

Stella Burns è il nuovo progetto musicale di Gianluca Maria Sorace, il disco di debutto si intitola Stella Burns loves you ed è un mix intrigante di sonorità vintage anni 50/60/70. Stella Burns utilizza anche molti strumenti particolari come il banjo e il mandolino e anche qualcosa di più particolare come autoharp, cigar box guitar e tastiere e microfoni vintage. L'obiettivo è creare appunto quell’atmosfera che pervade tutto il disco tra blues, folk, rock.

18 febbraio 2014

Dente si dà alle major, migliora lo stile ma non diverte

Dente sforna il quinto disco della sua carriera e lo intitola Almanacco del giorno prima. Lo inizia con una  parola, “Vorrei”, che prelude al totale sentimento di precarietà che pervaderà  l’intero lavoro. Ma andiamo con ordine.Dopo una vita ad incidere per la varesotta Ghost Records, che ebbe il merito di lanciare Hot Gossip e One Dimensional Man, Giuseppe Peveri approda alla RCA, major cantautorale italiana d’eccellenza, perché vuole comporre un album di cantautorato. Un album che si rivela poco cattivo, poco sagace e soprattutto poco divertente, nelle sue forzature che rendono innocuo qualsiasi spunto divertente del disco, smorzandolo sul nascere. Una brusca sterzata da parte di Dente, che in occasione dei primi lavori qualcosa di interessante l’aveva sì prodotto. Scelte sue, insomma.

17 febbraio 2014

Riecco Brunori che lascia Gaetano e "guarda" a De Gregori

Di Dario Brunori si era detto che avremmo tanto voluto vederlo slegato dall'eredità di Rino Gaetano, ruolo un po' autoinflitto e un po' voluto dal pubblico. Il buon Brunori, che non è stupido, deve comunque averlo capito da solo. Sarà la nuova modalità di scrittura dei brani, basata su voce e piano, fatto sta che nel nuovo lavoro (uscito per Picicca dischi, dello stesso Brunori, e distribuito da Sony music) non sembra più di ascoltare Rino Gaetano. No. Stavolta sembra di ascoltare De Gregori.

13 febbraio 2014

Sanremo: tanti duetti per omaggiare i grandi cantautori, ma il "trenino" dei romani era evitabile

Sanremo 2014 è alle porte: personalmente credo non lo guarderò perchè Fazio mi ha stufato, lo trovo insopportabile e saccente (parere personale). Intanto è stato detto di più sulla serata dedicata ai cantautori, dove in molti proporranno un duetto. Anche qui il cattivo gusto non si risparmia con l'immancabile trenino dei cantautori romani: Riccardo Sinigallia con Paola Turci, Marina Rei, Laura Arzilli e Prezzemolo, la mascotte di Gardaland, canta Claudio Lolli; De Andrè Cristiano canta suo papà Fabrizio, il vero azzardo sarebbe stato fare qualsiasi altra cosa. Tra duetti improbabili e talvolta legati a "favori" discografici appaiono quindi quasi un regalo le scelte di Noemi, Ruggiero, Renga e Giuliano Palma di omaggiare illustri predecessori in solitaria.

Un omaggio a Freak Antoni, tra i precursori della musica indie

"Roberto Antoni è morto la mattina del 12 febbraio 2014 all'età di 59 anni, a seguito di una lunga malattia". La prima reazione è stata quella di andare a verificare attentamente presso fonti attendibili. Non si sa mai cosa aspettarsi da uno come lui. Magari intendeva dire qualcos'altro. Magari si trattava di una "morte" artistica, per dedicarsi ad uno dei tanti nuovi progetti che aveva in cantiere. Invece no. Freak Antoni se n'è andato per davvero.
Per ricordarlo degnamente, poiché probabilmente avrebbe ritenuto demenziale tutta la prevedibile onda di molesti interventi funebri su internet, spenderemo solo alcune brevi parole con l'intento di focalizzare meglio la caratteristica di Freak Antoni che ci riguarda più da vicino.
Freak Antoni è stato il più indie degli indie.

11 febbraio 2014

Molla - Prendi fiato - Rec. in 10 parole

E' affidato all'album Prendi fiato l'esordio solista di Luca Giura, in arte Molla. Già batterista degli Ameba4, che nel 2006 come giovani proposte calcarono il palco di Sanremo, Luca Giura è stato anche il frontman della band Il Sogno, dal 2007 al 2012. In quel periodo è nata anche una proficua collaborazione con Erica Mou, ed il contributo di quest'ultima è ben evidente nell'album.

Le idee di plastica e il loro mini cd di debutto

Il primo lavoro delle Idee di Plastica dal titolo Un pail di idee è un mini cd di sette pezzi, autoprodotto, ben suonato e ben registrato.
Le Idee di Plastica suonano un rock nostrano, con testi in italiano, un po’ troppo commerciale a mio parere.
Tastiere, chitarre e voci offrono da un lato un sound compatto, ma versatile, come la plastica che può essere riciclata e rilavorata. Sicuramente molto rock ma purtroppo il mood di tutto il lavoro è un po’ sentito e risentito e forse un po’ troppo ripetitivo e “old style”. Dovrebbero forse puntare a qualcosa di più personale ed originale.

Joseph Martone and the travelling souls - Where we belong - Rec. in 10 parole

L'album di Joseph Martone and the travelling souls, intitolato Where we belong, è un viaggio tra tutte le varie tipologie di musica popolare a stelle e strisce. Le otto tracce del cd potrebbero fungere da colonna sonora per un lungo road trip attraverso gli Stati Uniti, da est a ovest ma anche da nord a sud.

Madaus - La macchina del tempo - Rec. in 10 parole

A Volterra ci sono un ex-manicomio ed un carcere. Alcuni giovani lavorano in queste strutture come musicoterapeuti ed insegnanti di musica. Proprio da una di queste esperienze ai margini della società, sono nati i Madaus. Certo, lavorare in un ex-manicomio o in una prigione è un'esperienza forte, e quindi a volte riversare la follia in musica è utile per mantenersi in equilibrio. Nasce così questo album d'esordio, autoprodotto, intitolato La macchina del tempo, che forse in quanto ad attirare l'attenzione ha superato le aspettative iniziali.

Pregi e difetti ben in vista nel nuovo disco degli Zen Circus, Canzoni contro la natura

Tralasciando il fatto che ogni volta che si sente cantare Appino sembra di ascoltare un Alberto Fortis che in un impeto di follia si è mangiato Finardi. Tralasciando anche il fatto che questo Canzoni contro la natura più che un album degli Zen circus sembra appunto un'appendice dell'album solista di Appino. Cosa sono gli Zen circus esattamente? Non si è capito. Una volta cantavano in inglese e bazzicavano un giro piuttosto fighetto, poi son passati all'italiano, sono apparsi più poveri e sporchi e hanno iniziato ad avercela con tutti. Poi Appino ha intrapreso una strada solista che forse ha più coerenza e più senso della band stessa. Probabilmente è irrispettoso iniziare con questi toni la recensione di un album tutto sommato atteso ed importante, ma è difficile accostarsi al nuovo materiale senza pensare a ciò che c'è dietro. Detto ciò, iniziamo subito col dire che è un bel disco: abbastanza coraggioso nei testi (anche se si conferma oltremodo retorico, come ampiamente previsto), ben fatto, con dei brani interessanti. A proposito: per la registrazione di questo disco la band non si è avvalsa proprio di nessuno. Né fonico, né produttore, nulla. Il trio ha fatto tutto da sé, dimostrando peraltro di saperci fare.

10 febbraio 2014

Bologna Violenta racconta i crimini della banda della Uno Bianca in 27 canzoni che lasciano attoniti

Il quarto disco di Bologna Violenta al secolo Manzan Nicola, è un LP, si intitola Uno Bianca ed esce per Woodworm, Wallace e Dischi Bervisti. Il boy trevigiano abbandona del tutto le poche parole che sino ad ora aveva utilizzato nei suoi lavori e si dedica totalmente ad un noise grind apocalittico ed alle campane. Ma andiamo con ordine.Innanzitutto, come recita il titolo del disco, siamo davanti ad un concept album su ciò che accadde a Bologna e nelle province circostanti a cavallo tra gli anni ’80 e ’90: una serie di crimini efferatissimi messi a segno dai fratelli Savi e dai loro complici, legati al mondo delle forze armate locali. Rapine, sparatorie, agguati che avevano come comune denominatore l’utilizzo di una Fiat Uno di colore bianco. Una pagina (ancora oggi) oscura e tra le più violente della storia del dopoguerra italiano.Il disco è composto da 27 canzoni che, in ordine cronologico, recano come titolo data, luogo e breve descrizione di ciò che avvenne. 27 tracce, 27 azioni criminose. Semplice.Un “libro audio” su ciò che avvenne in quegli anni ed in quei luoghi, le cui tempistiche vengono scandite da fragorosità indie-noise, batterie supercampionate e lugubri rintocchi di campane, ma anche da traumatici violini ( come in 2 maggio 1991- Bologna, rapina armeria Volturno)  e da finali calmi e mansueti degni di un Fulci in grande spolvero, come in 20 aprile 1988 - Castelmaggiore: attacco pattuglia Carabinieri.

Adele e il mare, secret concert a Bellinzago FOTOGALLERY

Gli Adele e il mare saranno protagonisti di un esclusivo secret concert domenica 16 febbraio a Bellinzago, in provincia di Novara. Si tratterà di un aperitivo musicale riservato ad un massimo di 30 persone (iscrizioni entro il 10 febbraio solo alla mail info@asapfanzine.it). Origami è il viaggio di Adele e il Mare attraverso gli stati mentali conseguenti all’abbandono, alla perdita, al tradimento; paesaggi sonori in bilico tra sogno e realtà, che dipingono un’esistenza effimera e sfuggente, in cui solo la musica rimane, protegge, porta in salvo.
Il trio milanese, protagonista di un debutto folgorante, ha condiviso il palco con quotate band come The Giornalisti, Umberto Maria Giardini e altri.
A Bellinzago vi aspetta un ricco aperitivo al termine del quale si svolgerà un concerto di un'ora di grande intensità. Inizio aperitivo ore 19, termine concerto ore 22.

5 febbraio 2014

I Nastri - I Nastri - Rec. in 10 parole

Abbiamo ascoltato con curiosità il primo disco ufficiale di I Nastri, dal titolo omonimo. Band emergente che attraverso un pop molto particolare, con richiami ai Bluvertigo, ci ha colpito molto positivamente.

4 febbraio 2014

I Blunepal ci provano con un disco quasi interamente strumentale

I Bluenepal sono Federico Branca Bonelli, Agostino Macor, Paolo Furio Marasso, già componenti di note band genovesi (En Roco, Cut Of Mica, La Maschera Di Cera, Finisterre, Kramers, Zaal) e Follow The Sherpa è il loro album d’esordio in uscita il 20 gennaio.
Follow The Sherpa è composto da tracce solo strumentali che spaziano dallo psichedelico al jazz con pezzi di grande atmosfera. 

3 febbraio 2014

Alteria: buona prova all'insegna del metal

Allora, a me il metal piace, lo dico subito così poi nonmiveniteadireche... ecc. ecc.
Dunque l'album di Alteria: dieci pezzi belli tirati tirati, salvo qualche piccola eccezione "strappamutande" (Sickness ed Angel/Love), d'altronde si sa che il metal nonostante quello che si dice in giro, è fondamentalmente cucciolone. Scherzi a parte, la prima e potentissima caratteristica della produzione è indubbiamente la voce della cantante/vj/dj, decisa a spettinare tutto e tutti. Proprio sulla versatilità timbrica che troviamo ascoltando l'album vorrei soffermarmi, capace di passare da melodie dolcissime con estensioni vocali davvero considerevoli ad un rauco terrificante. Gli stilemi del genere ci sono tutti, dalle distorsioni hi-gain alle ritmiche a "doppia cassa", moderna evoluzione di un genere cavalcato di sicuro non senza successo da gruppi quali, primi fra tutti, Guano Apes.

2 febbraio 2014

The Heart and the Void, un esordio incoraggiante

Primo lavoro per The Heart and the Void, nome sotto al quale cela la propria identità il musicista sardo Enrico Spanu. Quattro malinconiche ed intense tracce di quel genere folk che in certe sere si rimane ad ascoltare per ore in preda ai ricordi.
La formula è molto semplice, ma altrettanto efficace: voce, chitarra acustica suonata in finger style e quel pizzico di batteria a movimentare il tutto, cos'altro serve? Direi un bel falò o magari, meglio ancora, un bel palco sotto le stelle. Assolutamente da tener d'occhio.

1 febbraio 2014

Delawater - Open book at page eleven - Rec. in 10 parole

Le canzoni del nuovo lavoro dei Delawater possono rappresentare una pausa presa mentre si legge un racconto, o essere a loro volta la fotografia sonora di quella storia, già iniziata, portata avanti con curiosità e dal finale incerto. Proprio per questo motivo l'album, uscito per l'etichetta Waited for months records, si intitola Open book at page eleven: si parte già nel bel mezzo della narrazione.