7 febbraio 2018

Lingue Sciolte ma non troppo: Neve è un esordio rivedibile

Neve è l’album d’esordio dei Lingue Sciolte, band romana che propone un pop-rock che si contamina d’elettronica in qualche punto, d’acustico in altri ma senza mai perdere coesione, vuoi anche per la voce sicuramente d’impatto di Federico Vittorini. E’ un disco interessante ma acerbo, con punti di forza che all’improvviso diventano i punti deboli, in un’altalena d’impressioni che alla fine si chiude in un sostanziale pareggio.

Beatrice non è il miglior inizio: la voce esce fin troppo rispetto agli strumenti, il testo sembra quello di un’Albachiara piuttosto sbiadita ed in generale non si nota qualcosa che spicchi particolarmente. Per fortuna Woody Allen ricalibra il tiro, e puntando sul pop elettronico (condito da strofe minimali a base di chitarra acustica) con un cantato dalla metrica efficace riesce a far dondolare piacevolmente il piede a tempo. E’ proprio la metrica della voce a far risaltare alcuni brani e, alternativamente, ad oscurarne altri. La romantica Solo di te, col piano che si prende musicalmente la scena, ha ritornelli molto efficaci ed azzecca anche parole che restano in testa, il ritmo vocale nelle strofe della conclusiva Mi piaci solo d’estate è coinvolgente e crea un piacevole contrasto con l’atmosfera tranquilla del brano: a far da contraltare Era mattina ha delle strofe che si prendono libertà metriche che lasciano perplessi, le stesse che si possono ravvisare nell’iniziale Beatrice.
Anche sul fronte dei testi la situazione è quantomeno incostante. Era mattina saltella fra poetica, invettiva e vita di tutti i giorni senza darsi un’anima ben definita, Indipendente è confusionaria e troppo statica dal punto di vista musicale. Per quanto gli arrangiamenti siano ben fatti e la parte musicale sia efficace è la voce il vero motore della band, e quando non funziona come in Neve, dove si prende troppa libertà stilistica, a risentirne è l’intero progetto.

Sospesi fra la voglia di dire qualcosa (Era mattina affronta l’abuso di potere citando direttamente casi come Aldrovandi e Giuliani, senza temere di farlo in maniera controversa) e quella di giocare con le parole i Lingue Sciolte restano sospesi in un limbo di indefinizione. Divertono e trascinano ma a corrente alternata, anche se quando lo fanno lasciano trasparire un ottimo potenziale su cui lavorare. Stefano Ficagna

Tracklist:

1. Beatrice
2. Woody Allen
3. Era mattina
4. Indipendente
5. Solo di te
6. Neve
7. Mi piaci solo d'estate

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