10 maggio 2017

Analisi logica e Una valle che brucia, doppio e inatteso ritorno per unòrsominòre.

unòrsominòre. (scriviamolo come va scritto, con gli accenti, il punto e la minuscola, prima che qualcuno abbia qualcosa da dire) è tornato all'improvviso, pubblicando per diNotte records contemporaneamente un EP intitolato Analisi logica ed un album completo intitolato Una valle che brucia. L'ascolto di materiale di assoluto valore artistico, ma contemporaneamente così aspro, come le due opere proposte da Emiliano Merlin (l'uomo che sta dietro al progetto), non può che suscitare emozioni contrapposte. Sia l'EP che l'album infatti sono perfetti per tutto ciò che riguarda le scelte sonore (minimali) utilizzate, i testi, la poetica dell'artista, la particolarità delle due copertine (la Tabella di Verità di Wittgenstein per l'EP e la foto con lo yak per l'album) ma mettono in risalto tutta una serie di aspetti che potrebbero allontanare una gran fetta di potenziali ascoltatori.

Emiliano sa di non brillare per cordialità, però a suo modo risulta comunque simpatico. A volte ci va giù un po' troppo pesante con i testi, ma forse fa parte del personaggio. Forse sono scelte artistiche. In O temporaunòrsominòre. ne ha un po' per tutti, e infatti canta "se non l'hai capito sto parlando di te". Non credo però che i destinatari dell'invettiva siano facilmente raggiungibili, dato il target: si parla di persone che difficilmente si prenderebbero la briga di ascoltare un'opera come questa (anzi, due). Non è un lavoro senza macchia, e stranamente i punti interrogativi riguardano proprio un aspetto su cui unòrsominòre. si mette molto in gioco, e cioè il concetto, la filosofia, che sta dietro alla sua opera. Breve considerazione sul cosmo evidenzia alcune carenze sul piano logico, con alcune congetture che si scontrano tra di loro: prima si parla dell'assenza di "un disegno intelligente", per poi smentirsi parlando di un "Universo che cresce e che si riconosce", per poi cambiare opinione di nuovo e parlare di un "evolvere casuale". A guardare tanto in là nel cosmo a volte ci si perde, ma d'altronde è normale per un artista che si scaglia contro la "retorica della felicità nelle piccole cose" (in "pezzali", brano meraviglioso, già edito in passato ma finalmente inserito in un disco vero e proprio). Un altro messaggio forte è quello della difesa della vita, che si tratti di quella umana o di quella degli animali. Anche qui però il messaggio collide con una strana attitudine a sezionare con mano chirurgica tutto ciò che in teoria dovrebbe fare più schifo. Sì, perché l'autore vuole farsi carico della sofferenza degli animali però poi sembra godere nel narrare i dettagli più macabri dell'uccisione di bestie innocenti in Mattatoio. Vuole mostrare il proprio ripudio nei confronti della guerra ma si entusiasma per la violenza che in Uomini contro (la chitarra che separa le due sezioni del brano è una delle cose più belle e devastanti che abbia ascoltato in vita mia!) viene perpetrata contro un simbolo del potere. E di guerra unòrsominòre. mostra di saperne abbastanza, e in 18 aprile non manca di farlo notare. Emiliano Merlin soffre per tutti i mali del mondo ma poi la gente gli fa tutta ugualmente schifo e non manca di dimostrarlo in più di un brano. Ad esempio nella già citata O tempora, per la quale l'autore stesso dichiara di ispirarsi a Vasco, che per lui vale più di tanta musica odierna. O tempora infatti nel cantato ricorda il Vasco di Ambarabaciccicoccò, brano del 1978, lontano da quel contesto musicale ed umano odierno che a volte, è vero, fa inorridire. Ho trovato curiosa la scelta di riempire di annotazioni in LaTeX il libretto dei testi, però ho anche constatato purtroppo qualche grossolano errore occorso proprio nel tentativo di voler essere didascalico. Parlando, invece, di qualcosa che stupisce in positivo, ci sono i suoni di Varsavia, che sono bellissimi da far paura. Per finire, si può dire che l'invettiva di unòrsominòre. esprime un'esigenza interiore di essere sempre contrario a tutto, e questo nelle intenzioni dell'autore giustifica qualsiasi cosa: imprecisioni, chiusure, toni esageratamente aspri. D'altronde, in Canzone del partigiano Giovanni (Uomini contro, pt. I), chi combatte la sua battaglia personale lo fa "perché l'uomo in rivolta è l'unico uomo che abbia un senso immaginare". Anche se forse quando si ritiene che "l'opinione della passante - come quella di quasi chiunque - non è mai necessaria" (Fare meno / fare meglio) si rischia di diventare davvero un po' troppo elitari. Marco Maresca



Tracklist:


Una valle che brucia
1. Il demone meridiano
2. Hubris, o Preghiera del senza dio
3. Canzone del partigiano Giovanni (Uomini contro, pt. I)
4. Varsavia
5. Mattatoio
6. Canzone di Alekos
7. Uomini contro
8. Breve considerazione sul cosmo
9. Fare meno / fare meglio
10. Clinofilia
11. 18 aprile

Analisi logica
1. O tempora
2. Épater le bourgeois
3. "pezzali"

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