8 settembre 2016

Profondo Blu, la musica di Emiliano Mazzoni fra passato e presente

Non so a quanti sia capitato di recensire un disco che contiene un brano, nello specifico Faccia da uomo, sentito in anteprima durante un concerto a casa propria. Mi è capitato l’autunno scorso, e da allora sono stato curioso di sapere come sarebbe stata su album quella canzone che tanto mi aveva affascinato, e con quali altre il buon Emiliano Mazzoni avrebbe riempito il proprio terzo disco. E’ da un po’ che me le ascolto, e anche se quella canzone rimarrà legata perlopiù alle ombre proiettate sulla parete (che facevano molto Nosferatu di Murnau) posso dire di trovarmi di fronte all’ennesimo ottimo disco.

La mia scarsa conoscenza dei cantautori storici italiani, ad esclusione di un po’ di De Andrè ed un’infarinatura di Guccini e De Gregori, rende azzardato per me definire Emiliano un cantautore d’altri tempi, eppure è quella la sensazione che provo all’ascolto dei dodici brani di Profondo blu, non viziata dal video di La metà dove il cantautore modenese si traveste da cantante confidenziale (cosa che mi fa venire in mente, più che la tv in bianco e nero, il presidente Gently di Infinite Jest. Sono l’unico? Qualcuno lo ha letto? Esprimete il vostro parere nella prima recensione interattiva della storia, sfruttiamo il web 2.0!). La tenerezza, malinconica più che cupa, dell’iniziale Il mio funerale, la rarefatta profondità di L’arte che avrai, le piccole storie di vita vissuta che prendono vita in E tutti eran da qualche parte (in cui anche le distorsioni contribuiscono all’atmosfera vintage), tutti piccoli tasselli che legano il disco ad un passato che non è scimmiottato, ma preso ad esempio per proporre una propria poetica.
Una poetica fatta di un miscuglio di profondità ed irriverenza, di temi alti e bassi: si sente così definire il mondo la barca di Dio e la propria morte come “il porto dove scendo io”, accanto ad improbabili cene (a base di cipolla bollita) in cui parlare di fica con la propria stronza vita (Il meschino), il tutto veicolato con una naturalezza che rende ogni parola pregna di magia e pathos, che si parli di ‘messaggi d’angeli a marcire sulle strade’ (C’era un giorno ed ero io) o di qualcuno che ‘faceva alla buona e qualcuno anche alla schifosa’ (E tutti eran da qualche parte). Musicalmente è sempre il piano il vero protagonista, anche se più di rado in solitaria: se brani come la dolce Non invecchieremo mai o C’era un giorno ed ero io si fanno forti delle note e degli svolazzi offerti da Emiliano (pur concedendo nel secondo caso una menzione obbligatoria alla sezione ritmica) sono pezzi come Il cielo della scuola a catturare maggiormente, grazie ad una struttura perfetta che la rende inizialmente tesa come una corda di violino per poi esplodere, forte di una batteria minimale ma efficace e di qualche distorsione in sottofondo, e finire infine minimale e silenziosa.
La voce di Emiliano, qui ancora più curata che in passato, rimane sempre un pregio della produzione, e sebbene in qualche brano ecceda nello sfoderare un tono suadente che alla lunga stanca (Il meschino, non aiutata da un andamento troppo ripetitivo) ci si accorge anche di quanto la prova vocale elevi anche brani fin troppo minimali come Tiepido mare. L’atmosfera da murder ballad di S. Valentino nella cassa chiude ottimamente un disco che già con Faccia da uomo (eccola!) aveva sfoderato, a suon di un organo percosso cupamente, atmosfere tenebrose che completano un cerchio di influenze decisamente ampio e calibrato.

Forse l’unico appunto che posso fare a questo Profondo blu è di non avermi regalato un brano che mi sia entrato nel cuore quanto la Ragazza aria del precedente disco. Inappuntabile nella sua musicalità, ancor più conscio dei propri mezzi vocalmente, Emiliano Mazzoni sfodera comunque un disco che è un piacere ascoltare, con punte di eccellenza e difetti minimi: spero che la sua musica entri nelle vostre case, anche se difficilmente alla stessa maniera con cui è entrata nella mia. Stefano Ficagna

Tracklist:

1. Al mio funerale
2. C'era un giorno ed ero io
3. L'arte che avrai
4. Il meschino
5. Il cielo della scuola
6. La metà
7. Tiepido mare
8. Faccia da uomo
9. Senza guai importanti
10. Non invecchieremo mai
11. E tutti eran da qualche parte
12. S. Valentino nella cassa

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