16 dicembre 2015

Dio ti salvi, l'album degli Esterina che sa stupire anche senza essere originale

Che sorpresa questi Esterina. Vengono da Massarosa, in provincia di Lucca. Esistono da tanti anni. Col nome Apeiron hanno vissuto all'interno di uno dei decenni più interessanti per la musica italiana. Col nome Esterina esistono già da sette anni e Dio ti salvi (uscito per Le Arti malandrine, distribuzione Goodfellas) è il disco della loro consacrazione. Esce a fine anno quando ormai pensavamo che questo 2015 musicalmente avesse già detto praticamente tutto.

Gli Esterina sono un gruppo indie rock che ha imparato bene la lezione degli anni '90. Le loro canzoni sono tutta roba che in un modo o nell'altro abbiamo già sentito. I testi sono a volte efficaci, a volte meno. Ma il loro tessuto musicale ha il pregio di risultare in qualche modo rassicurante per un pubblico tendente all'adulto, che col passare del tempo sta iniziando a sperimentare un vago disagio per i suoni della nuova epoca e qualche volta vorrebbe qualche riferimento in più alla musica degli anni '90 con cui era cresciuto. Gli Esterina imparano bene la lezione del post-rock, del post-grunge. Il finale del brano Dio ti salvi mostra un mix tra cattiveria e melodia che sembra costruito dai Blonde redhead. Puta ha un testo splendido e diventa un inno epico dal ritornello duro e sofferto ma comunque da cantare tutti in coro. Mutande rimanda agli anni '80 italiani ed in qualche modo è anche un brano divertente. Stanno tutti bene è un brano ben scritto e personale. Per quanto riguarda il resto del disco, c'è qualche ripetizione di troppo, ma forse voluta, come a creare una sorta di tema musicale che viene ripercorso in tutte le canzoni. La voce è giusta, sempre. Magari un po' diversa dalle voci pulite e morbide alle quali ci sta abituando l'indie italiano. Un po' più simile a quanto ascoltavamo in gioventù, tipo i Karate. Poi, per dirla tutta, e per quanto possa valere come metro di giudizio, gli Esterina hanno aperto i concerti di Neil Young e Vasco Rossi. Non delle indie band del momento che tra qualche anno finiranno nel dimenticatoio. Ben venga questo loro nuovo disco. Ogni tanto abbiamo bisogno di certezze. Marco Maresca


Tracklist:
1. Pantaloni corti
2. Dio ti salvi
3. Puta
4. Stanno tutti bene
5. Stesse barche
6. Canzonetta
7. Sovrapporre
8. Mutande
9. Fabula sangue

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