1 marzo 2015

ViaVai, gli InVinoVeritas ci parlano del loro psichedelico andare via

ViaVai è il terzo album degli InVinoVeritas ed è un lavoro di movimento e sul movimento, come si intuisce dalla bellissima movimentata copertina, realizzata da Simona Favrin. Gli InVinoVeritas sono sempre stati abituati a viaggiare, anche soltanto con la mente. Come dice il nome, il loro approccio alla musica è di tipo alcolico: è l'etanolo la molecola responsabile dei viaggi psichedelici del gruppo. E nel disco si parla, appunto, di viaggi di varia natura.
Si parte dall'incapacità di accontentarsi, in Briciole, che funge da motore. Ci si muove alla ricerca di risposte, in einvctnvai (che si pronuncia e si canta proprio così, tutto contratto ed attaccato, come se la constatazione dell'andarsene fosse una parola ed un concetto solo ed urgente). Attraversando i mondi lisergici di IRAC si arriva fino alla Cina di LiPO. In MedioCeltica (la via della sete) si attraversa perfino un percorso di metafisica ricerca, tutto strumentale. E poi ogni viaggio porta a guardare dentro di sé e dentro alle persone vicine, come nell'intima e dolce Guardo il mondo (dentro te). Siamo a poco più di metà disco ed abbiamo incontrato tante canzoni e tanti percorsi completamente diversi, totalmente eclettici. Mondi che a volte non si incontrano: ogni brano è una finestra su un panorama inesplorato, che poi si chiude per passare ad altro. La finestra col panorama più difficile da osservare è quella che dà sull'interno di sé, in Lady Polvere, quando cerchiamo qualcosa che provenga dall'esterno per sopperire al meccanismo che non funziona dentro di noi. Suggestiva la coda strumentale alla fine del pezzo, il più intenso del disco. A volte la cura per la solitudine interiore è tuffarsi nel mondo e nella sua contrastante realtà, e così con Clash in via Padova facciamo un giro in una delle strade più multietniche e problematiche di Milano. In Come ridere interviene Sara Squillante alla seconda voce, una dei sei ospiti che affiancano i ben sette membri della band. Obvious è un mix di tutte le influenze musicali della band, con un testo che cita tante canzoni notevoli. Il disco si conclude con Andiamo via, un po' il riassunto di quanto ascoltato finora. Se proprio si deve fare una critica all'album è la notevole, forse esagerata diversità stilistica tra un brano e l'altro, ma gli InVinoVeritas sanno muoversi elegantemente in tutti i territori musicali che esplorano e quindi il risultato è sicuramente d'effetto. Marco Maresca

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