12 novembre 2014

Shiva Bakta - Third - Recensione in 10 parole

Lidio Chiericoni, in arte Shiva Bakta, circola nel sottopelle della scena indie italiana da alcuni anni, seppur in assenza di una pubblicazione ufficiale. Ha suonato anche al Mi Ami 2010: la sua partecipazione live è stata una fulgida gemma misconosciuta. Il primo demo, Shiva Bakta homerec album, era poco più di una registrazione casalinga. I quattordici pezzi che dovevano costituire il secondo disco non hanno neanche mai preso una forma definitiva. E così questo primo disco ufficiale finisce per intitolarsi Third. Il disco di Shiva Bakta va a costituire la prima produzione della neonata etichetta Gente bella, di Daniele Lanzara, storico tecnico del suono della Hukapan di Elio e le storie tese.


Recensione in 10 parole: chitarra, voce (i due perni sui quali si sviluppano le canzoni. E' importante chiarire questo poiché in realtà non si tratta di canzoni fatte esclusivamente da chitarra e voce, anche se l'anima rimane quella), influenze dichiarate (principalmente gli anni '60 e '70: Donovan, Jefferson airplane, Crosby, Stills, Nash & Young, ma anche esperienze acustiche più recenti, come Belle and Sebastian e Devendra Banhart), influenze recepite (i Radiohead di The bends nell'iniziale Mushroom e i Karate di New Martini in Baktism 1), in disparte (quelle di Shiva Bakta sono canzoni sussurrate, incisive pur senza travolgere), chitarre (bella la coesistenza della chitarra acustica di Lidio Chiericoni con l'elettrica di Federico Fantuz: fanno cose completamente diverse eppure con un senso), suite (Baktism 1 e Baktism 2 vanno ascoltate assieme e non annoiano). Marco Maresca

Voto: ***

Tracklist:
1. Mushroom
2. Smart drug
3. Dog
4. My weakness
5. Baktism 1
6. Baktism 2
7. You should be happy
8. Magic sun
9. Sunday turns into heaven
10. Homeless
11. Goodbye

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