19 novembre 2014

Fragil vida. Papà ha detto che la vostra musica è schifosa. Ma a noi piace abbastanza.

Per niente facile la recensione del quinto album degli emiliani Fragil vida. Papà ha detto che la vostra musica è schifosa, il titolo. Un bambino salito sul palco durante un concerto in Sicilia disse così alla band, e la frase è diventata il titolo dell'album, uscito per La Fabbrica / Audioglobe. I Fragil vida costituiscono un particolare esperimento di musica e teatro, fusi insieme in un progetto che dal vivo assume la forma di uno spettacolo che prende spunto dalla commedia dell'arte. La loro storia musicale nasce nel 1997 e dal 2000 si integra con la componente teatrale dovuta alla presenza, all'interno della band, dell'attore Gianluca Galletti. Inizialmente la band era legata ai suoni della musica popolare, del folk. Ora si è spostata invece verso una strana commistione di ritmi e di sperimentazioni jazz, con le parti recitate che si alternano al cantato ad opera di David Merighi.
Il disco prende spunto dal terremoto che ha afflitto l'Emilia nel 2012. Amico due punto zero parla proprio di ciò che è successo negli istanti successivi a quelle scosse che hanno distrutto i punti di riferimento geografici e di tante vite, e di come si trova la forza di ricominciare comunque e ricostruire. E da un evento traumatico come quello del terremoto si dipanano tante storie, alcune fortunatamente anche rincuoranti, come la dolcissima Ti porto con me, che parla di rassicurazione e protezione. Altre invece, come Ci hai lasciati soli, parlano di perdite incolmabili. Il cantato è spesso atonale, la recitazione lo è ancora di più, eppure a volte il messaggio forte viene fuori proprio dal vuoto interpretativo che la band si impone. C'è dell'altro, tanto altro (tra cui l'ottimo divario jazzistico di Cul mat), in un disco che dura più di un'ora ed è composto da quindici tracce. Ecco, forse la lunghezza può essere il vero limite di questo album. In ogni caso, siamo di fronte ad un lavoro che si muove in quei territori avanguardistici che nella scena musicale emiliana vengono evocati spesso, ed è un disco non difficile da ascoltare ma sicuramente complesso da apprezzare, nonostante i bellissimi messaggi che trapelano dai brani. Fa parte del gioco il fatto che qualcuno possa aver effettivamente esternato disapprovazione verso la musica dei Fragil vida, anche se basterebbe ascoltare con attenzione, o avere le basi per farlo, per scoprire che in realtà è un lavoro molto valido, per un progetto che ormai non è più esordiente e sa bene come muoversi sui binari dell'esperienza. E oltretutto dai testi si intuisce che c'è del cuore dietro alle canzoni proposte. Marco Maresca

Tracklist:
1. Amico due punto zero
2. La storia di Mustafa
3. Ti porto con me
4. Barattando monete
5. Ci hai lasciati soli
6. Zoppo di madre
7. Cul mat
8. Buono il mattino
9. Sorpreso in fuga
10. Lo scrittore ubriaco
11. Cantico
12. Morì in solitudine
13. Davvero le mani
14. Siamo sempre in giro
15. Alba

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