13 novembre 2014

Esperienza e fascino nell'album di Cesare Malfatti, intitolato Una mia distrazione

Una mia distrazione, l'album di Cesare Malfatti (ex Afterhours, La crus, Amor fou), inizialmente doveva essere venduto esclusivamente via email.  L'attenzione da subito mostrata dal pubblico per il contenuto del disco ha fatto propendere poi per un'uscita ufficiale, intitolata Una mia distrazione +2, per Adesiva discografica.
Malfatti è molto affezionato alla iniziale Se tu sei qui, una ballata malinconica arricchita da una bella orchestrazione d'archi. Ma a nostro parere il meglio arriva nei momenti più ritmati, come nella successiva Per noi. "Mentirei solo per noi due" dichiara il testo, in una particolare dichiarazione d'amore, e per quanto riguarda la musica ci sono incursioni nel jazz, con l'aiuto del pianoforte di Antonio Zambrini, straordinario compositore e pianista milanese aperto alle collaborazioni con tessuti musicali diversi dal proprio. E' sempre il pianoforte a farla da padrone anche nella successiva Una mia distrazione, con un bel testo, scritto come i precedenti da Luca Lezziero (che firma otto degli undici brani: gli altri tre sono di Vincenzo Costantino). Vivere mostra uno sguardo nostalgico verso un passato semplice ma ricco, contro un futuro inesorabile, piatto e sempre uguale. Apro gli occhi è un brano disincantato, Cantare (il primo dei brani scritti da Vincenzo Costantino) è un altro dei momenti ritmati del disco. Andare via è il ricordo di un progetto di fuga d'amore a sedici anni, trasposto sui propri figli. E' rivolta ad un figlio anche la successiva Siamo soli insieme, sul tema della difficoltà a comunicare non avendo certezze da trasmettere. "E sulle mani piove anche un po' di me", recita l'ariosa ballata intitolata Piove. L'album si conclude con la dolce melodia di Marzo: "Marzo che carezza solo te, domani è ed oggi sei". Una casa che porta su di se il fascino di un'assenza è descritta nella conclusiva Una casa che. Pregevole e raffinato il disco di Malfatti, nel quale l'esperienza di un pioniere della scena alternativa italiana si avvale della collaborazione di validi musicisti provenienti da altri ambiti, come Vincenzo Di Silvestro agli archi, Matteo Zucconi al contrabbasso e il già citato Zambrini ad un pianoforte che dà davvero un qualcosa in più. La tracklist estesa ad undici brani è forse un po' troppo, ma complessivamente siamo davanti ad un'opera di grande fascino. Marco Maresca

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