Qualsiasi cosa io possa
pensare, dire o scrivere su Caparezza potrebbe essere usata contro di me. In
questo Capa è ancora più pragmatico del solito (anche un po' più arrabbiato
direi) e non lascia spazio a chi non ha la mente almeno un po' aperta per
captare i pensieri sparati come razzi dai suoi brani. Te lo dice senza giri di
parole (cosa che mi piace molto) facendo il buttafuori all'entrata del suo
disco (Canzone all'entrata). In sintesi: banali, ipocriti, incoerenti,
voi che sapete sempre tutto e non sapete un cactus, State fuori!
Bene, sono abbastanza
incosciente. Io entro.
Ci sono i cori da armata russa
e tanta ironia in Avrai ragione tu. Non sarò un'esperta di rap, ma
Caparezza per me è un rapper ma soprattutto un autore di primissima qualità. Mica
Van Gogh è la mia preferita dell'album.
In Non me lo posso
permettere ha infilato questo violino che rende il pezzo decisamente
originale, come se ne avesse bisogno poi. Figli d'arte è un bel pezzo rock. Saltare senza fermarsi.
La spontaneità di Caparezza fa
sembrare il suo lavoro ancora più geniale, ma è solo un musico che dà voce ai
pensieri suoi e di molti di noi. Lui dice le cose che vede intorno a sé con la
sua rabbiosa ironia col coraggio che manca a troppi. Urla la verità che ti arriva
dritta come un cazzotto nello stomaco per poi spiazzarti con un sax avvolgente
che però introduce l'allucinato punk rock del brano seguente (Comunque Dada).
Gli anni Sessanta vengono
presi come riferimento per Giotto Beat, ma ricordarsi che per trovare una
prospettiva serve l'oculista.
C'è ovviamente tanta attualità
e politica nel lavoro di questo artista, ma è uno che ha sempre molte cose
interessanti da dire e lo fa bene usando la sua musica.
Ancora tanto da ascoltare in
questo album che ha ben 19 tracce. Da Tutto a metà in cui non si porta
niente a termine su un sound elettro a Cover in cui il suo rap si fonde
amabilmente con rock e blues, c'è spazio per la psichedelia delle Teste di
Modì e poi China Tour con la sua intro al piano e il gioco di
parole. China è l'inchiostro attraverso cui si può scrivere il capolavoro della
propria esistenza anche se fosse rappresentato da una sola parola. E' la China
universale. Per uscire da Museica
devo passare da Canzone all'uscita. Sono fuori (dal disco si
intende...). Alessandra Terrone
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