12 maggio 2014

Mr. Zombie Orchestra: C'era una volta in Romagna, danze tribali del popolo del liscio

C'era una volta in Romagna una band sperimentatrice e fuori dai composti binari musicali (Collettivo Ginsberg) che un giorno mandò alcuni dei suoi ricercatori di musica, cultura e arte varia a spasso tra le colline dei ricordi da cui fece ritorno la Mr. Zombie Orchestra con un baule pieno di musica da recuperare.
Ecco, C'era una volta in Romagna è il loro album ricco di storia e d'amore per la propria terra. Le origini di ogni cosa. E in questo caso, Forlì-Cesena se possibile ne è ancor più il fulcro.
Per quanto mi riguarda se ne avessi il potere vorrei, come per i prodotti alimentari,  un marchio DOP sull'Emilia-Romagna e la sua popolazione coraggiosa, intraprendente e piena di risorse talentuose in ogni settore. E manderei questi artisti in giro per il mondo come ambasciatori di unicità.

A onor di cronaca, la Mr. Zombie è formata da quattro artisti: Alberto Bazzoli (all'organo, ben noto musicista appassionato del Collettivo), Riccardo Morandini (chitarra), Gabriele Laghi (basso, già C.G.) e Eugenioprimo Saragoni (drums, anche lui C.G.).
Succede un po' come per certi vecchi film da restaurare. Mr. Zombie ha recuperato questa musica, che spesso è stata trattata male e poco considerata, con la creatività e l'estro che accompagna i suoi componenti in ogni viaggio. Jazz, teatralità e sonorità accarezzate da tastiere e chitarra elettrica riescono a dare al tutto sfumature più rock.
Dietro a questa musica del folklore romagnolo in realtà c'è molta professionalità e dedizione al proprio pubblico e Mr. Zombie ha voluto ricordarlo a tutti parlando di “incredibili orchestre, capitanate da grandi compositori e musicisti come Carlo Brighi, Secondo Casadei, Ivano Nicolucci, Castellina-Pasi, si sono alternate per cinquant’anni, facendo 35 concerti al mese per soddisfare il loro pubblico”
Iniziano con un Super valzer. Si arrabbia qualcuno se dico che per un solo attimo a me hanno fatto anche venire in mente The last waltz... fosse anche solo per associazione di idee. C'è un amalgama di suoni che potevano venire in mente solo a quei geniacci del C.G.
Si prosegue con Titti .. e dai, mi piace questa chitarra rock messa lì su questo pezzo che evoca in me ricordi sopiti e lasciati in Romagna tempo fa quando i miei portavano me e mio fratello, bambini inconsapevoli, a trascorrere indimenticabili vacanze estive a Riccione. Affiorano profumi, colori, sapori, tanta spensieratezza e genuinità.
Con Nuvolari  Tazio Nuvolari sembra di vederlo volare sulla pista. L'album è un susseguirsi di pezzi (tredici) rielaborati con amore. Da Tormento che descrive una meravigliosa coreografia nell'immaginario a Scherzando col sax che mi mette un sacco di buonumore. Mi inchino davanti al talento di questi musicisti e alle loro capacità di rendere la musica anche immagine che prende forma attraverso le note. In Edilio si sente nettamente la presenza dell'estro C.G. A concludere l'album non poteva certo mancare Romagna mia, in questa versione Mr. Zombie rielaborata e suonata splendidamente.
Questo disco, interamente strumentale, è uno scossone alle anime, ai cuori, ai pensieri dimenticati. Un inno alla cultura, al folklore per il quale esaltarsi e di cui andar fieri. La riscoperta delle tradizioni, delle radici che accomunano e che riscaldano. La ricerca continua...

Alessandra Terrone

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