23 maggio 2014

Mirrorism un ottimo disco che non dà punti di riferimento

Terza uscita in studio per i ferraresi  Mirrorism, trio acid-jazz-fuzz devoto a tutto ciò che di irriverente, distorto  e funambolico possa mai concentrarsi in ciò che comunemente viene denominato “psichedelia”. Nove tracce per un self titled che scavano in sabbie mobili e non fanno prigionieri, vagando dall’inizio alla fine tra i rovi di Action Park per poi risalire in superficie con voci scomposte, chiare e sommesse alla No Means No e ritmi cadenzati di fugaziana memoria. 
Come un buon trequartista, i Mirrorism non danno punti di riferimento e giocano di finezza tra le righe, suggerendo e creando nuovi scenari d’azione.  White Jam è tutto un giocare su basso e vangate di chitarra che supportano una voce esplosiva veramente esaltante; Again  è una ballata di stampo Dischord, introversa ed affascinante, mentre Nihilistic pillow e facile facile e fa battere le mani. Renzo, poi, è drammaticamente O.K. Corral, attuale e nevrastenica.
Un assortitissimo miscuglio di suoni, idee e frammenti, questo “Mirrorism”: una vera svolta a livello di messaggio musicale, attitudine e soprattutto volontà. Una volontà intesa come la intendeva Schopenhauer, come uno slancio irrazionale e catastrofico quanto sublime e rivelatorio. Ecco la musica dei Mirrorism, che non è né new  né wave, né fusion né crossover. È semplicemente cultura. Il disco è stato registrato nel 2013 ed è uscito lo scorso febbraio. Da avere. Andrea Vecchio

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