27 aprile 2014

Fratelli di Soledad: vent’anni dopo il sequel del successo "Salviamo il salvabile"

A distanza di quattro anni dal loro ultimo lavoro, è in uscita tra pochi giorni (15 aprile) il secondo capitolo di Salviamo il salvabile dei Fratelli di Soledad che arriva vent'anni dopo il primo. Quasi inevitabile il titolo: Salviamo il salvabile Atto II.
I fratelli di Soledad, per chi non li conoscesse, sono una storica band torinese, se mi passate il termine, nata nel 1989. Una band che ha subito fatto capire da che parte intendeva andare senza troppe cerimonie in mezzo. Tanto ska e reggae contaminati da combat rock, pop e da testi anche a sfondo sociale (quasi sempre a firma Giorgio “Zorro” Silvestri), ma filtrati da sapiente ironia. Il loro primo disco in studio Barzellette e massacri risale al 1992 dopo tanta attività live che li ha fatti conoscere e apprezzare. E ancora tanto tanto lavoro alle loro spalle.
Questo secondo capitolo di Salviamo il salvabile prodotto da Max Casacci dei Subsonica e Rudy Di Monte, si compone di undici tracce, rielaborate dai Fratelli. Un omaggio alla musica italiana ed ai suoi interpreti.

Numerosi gli artisti-ospiti presenti in questo lavoro dei Fratelli, tra i quali anche gli originali interpreti di alcuni dei pezzi.
Un minuto di carezze alle corde e poi si parte con il ritmo della versione ska di Versante est, uno dei primissimi pezzi dei Litfiba, conVictor Mc degli LN Ripley al toasting (tecnica vocale del DJ style).
Sound inarrestabile che prosegue con la rilettura di Stasera l'aria è fresca, alla voce Goran Kuzminac interprete anche della versione originale, qui a proprio agio nell'aria clashiana.
Punk-rock per Cimici e bromuro. Rielaborazioni e arrangiamenti ska anche per la strumentale O rugido do leao (questa l'avrete sentita in Tv..la usavano come colonna sonora di Alberto Sordi).
In Svalutation c'è uno degli interpreti originali del pezzo portato al successo dal clan Celentano, Gino Santercole, che veste qui i confortevoli e a lui adatti panni di bluesman regalando una versione  psychobilly dance. Questo pezzo è quasi una guida ai tempi attuali con il suo testo incredibilmente giusto per i giorni che viviamo oggi...c'è da riflettere.
Il mio funerale di Ferruccio Casacci ha un testo che rispecchia in pieno la mia idea sull'argomento. Sono per l'anti-ipocrisia che abbia rispetto per il trapassato (e non parlo di verbi..) di turno. Purtroppo proprio in quelle occasioni la razza umana riesce a dare il peggio del peggio di sé. E i Fratelli ce la cantano con il loro sound irresistibile..e così sia.
Una delle mie preferite è Il tuffatore  nell'interpretazione reggae di Bunna degli Africa Unite.
C'è ancora tanto altro in questo lavoro della band torinese, anche una libera versione di un pezzo di Vecchioni, Stranamore.
Je vous salue Nini, brano dei Fratelli di Soledad, interpretato da Tommaso dei Perturbazione e Principe al rap chiude l'album. Ne fanno una bella versione dance-acustica con ukulele al seguito dando vita a un finale lieve e ironico.
Magari qualcuno si chiederà se era necessario uscire con un disco quasi interamente di cover dopo quattro anni di silenzio, ma a mio parere questo lavoro dei Fratelli non è catalogabile come disco di cover e basta e loro stessi dicono si tratti di un ringraziamento nei confronti di artisti che hanno segnato la strada del loro tempo. Questa per me è la dimostrazione di come nelle mani giuste un pezzo possa trasformarsi e diventare ben altro,  facendo arrivare alle orecchie in modo totalmente differente canzoni che forse in un'”altra vita” non avevamo granché considerato. Alessandra Terrone


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