5 febbraio 2014

I Nastri - I Nastri - Rec. in 10 parole

Abbiamo ascoltato con curiosità il primo disco ufficiale di I Nastri, dal titolo omonimo. Band emergente che attraverso un pop molto particolare, con richiami ai Bluvertigo, ci ha colpito molto positivamente.


Recensione in 10 parole: Pop (I Nastri ci propongono del buon pop, con richiami addirittura beatlesiani e ai Bluvertigo, forse vintage in alcuni passaggi, ma sperimentale in altri), intimo (sia l’uso dei suoni che delle parole, lo rende un po’ malinconico ed emozionale), progressive (nel brano Sette, senza però che questo genere prevalga nella struttura del disco), new wave (inteso come ritorno a certe atmosfere anni Ottanta come in Love love love e Umano), mellotron (l’uso di questo strumento diventa una caratteristica peculiare dei suoni de I Nastri), elettronico (anche l’uso di una certa elettronica minimalista rende i pezzi vintage che ci rimandano sempre agli anni d’oro della musica dance), semplice (mi riferisco ai testi, molto semplici, ma diretti ad esprimere concetti di dolore e di ricerca), nastri (questi suoni, queste metriche mi hanno ricordato troppo le cassettine degli anni 80 prima dell’avvento dei cd, le classiche Basf o altre marche appunto, dove vedevi girare i nastri da una bobina all’altra, lato A e lato B e sarei curioso di sapere se il nome della band abbia preso ispirazione anche da questo), Un colpo al cuore (dal titolo della omonima canzone, perché i pezzi diretti, ispirati e sognanti de I nastri, ti arrivano dritti al cuore e te lo fanno battere forte). Marco Colombo

Voto: **

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