2 novembre 2013

Rev Rev Rev, un interessante disco tra riverberi e psichedelia

Secondo lavoro per i modenesi Rev Rev Rev, dopo l'ep di debutto Hypnagocic visions del 2012. Le nove tracce che compongono l'album, caratterizzate da una bella omogeneità contestuale ci fanno subito capire che la band ha le idee molto chiare sulla strada che ha intrapreso. Dopo un inizio di matrice psichedelica (PS Cube), in cui trovano i loro spazi suoni onirici e ritmiche dilatate, partono infatti quelli che loro stessi definiscono "un muro di riverberi e fuzz dal quale filtrano melodie sognanti".
Durante l'ascolto del full lenght si è piacevolmente coinvolti (o sconvolti) dall'uso massiccio di voci filtrate, spesso dolce sottofondo a strutture ritmiche ossessive (Honey sticky fingers). Le distorsioni, di chiara matrice shoegaze, sono perfettamente in linea con la tendenza low-fi che traspare dalle sonorità dei Rev Rev Rev, ed in qualche occasione raggiungono una tale "consistenza" da far riaffiorare la cara e mai dimenticata tradizione stoner (qualcuno ha detto forse Kyuss?). 
A questo punto doveroso è soffermarsi sull'adozione del noise, generato da un effetto autocostruito e denominato “Sonic kalashnikov”. Da tale diavoleria scaturisce il vero putiferio e di colpo si viene proiettati in una dimensione alla Sonic Youth dei tempi d'oro (Probability, Meaning occurs).
Concludendo possiamo affermare che i Rev Rev Rev hanno per le mani un buon prodotto, il quale pur non rappresentando una svolta nel genere di appartenenza, riuscirà di sicuro a convincere, oltre agli amanti di tutta la fascia alternative, anche chi è più affine a produzioni mainstream. Fabrizio Brunazzi

Tracklist:

PS Cube
Honey Sticky Fingers
Blue On Red
Meaning Occurs
Catching A Buzz
Wave Speech
Probability
Moonlight Soundscape

Rip The Veil

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