21 settembre 2013

Daniele Carretti degli Offlaga Disco Pax batte la strada del disco solista, con lo pseudonimo Felpa

Daniele Carretti è l'artefice, insieme a Enrico Fontanelli, delle sonorità degli Offlaga Disco Pax. Qualcosa del suo vissuto si intuisce dalle atmosfere analogiche e un po' nostalgiche dei brani degli ODP, ma che fatica farsi spazio tra gli arditi testi di Max Collini! Ad un certo punto, quindi, Carretti ha lasciato spazio al suo alter ego, Felpa, presentandolo così: "Felpa nasce un po’ per caso, era un bisogno che andava assecondato. Felpa è un’esigenza espressiva necessaria ed è stata tenuta nascosta per un po’ di tempo, ma si sa che tenere nascoste le cose non è semplice e richiede un grande impegno.
Felpa è un prodotto biografico, più o meno, e andava tirato fuori perché avesse uno spazio suo. Felpa è un sacco di cose, un sacco di strumenti e molte paranoie e alla fine ci si potrebbe pure annoiare ad ascoltare, quindi va assunto in piccole dosi e solo dopo prescrizione medica". Nasce così un album terapeutico, Abbandono. Un esordio discografico che sa di seduta dallo psicologo, un po' come per Appino, altro "esordio celebre" dei tempi recenti. Un disco che non serve per farsi conoscere dalle masse, ma per tirare fuori i propri dolori attraverso la musica e magari condividerli soltanto con pochi intimi. L'etichetta Sussidiaria, infatti, ha pubblicato solo poche copie numerate a mano, e a queste ha allegato anche una pagina del libro La ragazza dell'addio, scritto nel 1956 da Giorgio Scerbanenco. Nasce quindi un disco in cui le canzoni sono coniugate alla seconda persona singolare: un dialogo con un ipotetico interlocutore (o interlocutrice), che diventa un monologo in quanto dall'altra parte non c'è risposta. Però è uno sfogo, ed è efficace come tale. Carretti, polistrumentista, ha scritto, suonato, registrato e mixato i brani in autonomia. Molte delle sonorità sanno inevitabilmente di Offlaga Disco Pax, ma questo ovviamente non è un male. Come fonti di ispirazione vengono citate la scena musicale inglese dei primi anni '90 e quella italiana del finire degli anni '90, come un primo Moltheni. Sia per la seconda persona singolare, sia per quella voce che sembra arrivare da lontano, con un po' di eco, che rende difficoltoso captare proprio tutte le parole. Ma cos'è l'"abbandono" cantato da Felpa? Secondo le sue stesse parole: "Non vuole essere vittimismo perché non si viene solo lasciati ma si lascia anche ed in entrambi i casi abbiamo colpe e meriti, quindi siamo sia vittime che carnefici e alla fine è un semplice punto che ferma ed espone la cosa". Felpa prende atto, quindi, dell'abbandono, ma nulla gli vieta di sfogarsi con la musica. E il risultato è di tutto rispetto. Marco Maresca

Tracklist:
1. Di giorno (l'inizio)
2. Perdono
3. Come mi vuoi
4. Dici che
5. Non è facile
6. L'ultima estate
7. Quando noi
8. (Interno notte)
9. Solo

10. Di notte (la fine)

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