26 gennaio 2013

Schizzi di prog-rock con gli Action dead mouse

Bologna è una città freak e radicale e dal capoluogo emiliano, tra i vicoli studenteschi, possono nascere band che regalano spunti interessanti e lontani dal consueto panorama rock mainstream tricolore. E’ il caso degli Action Dead Mouse che dopo aver pubblicato due dischi (“Pets and nerds attacks planet earth” del 2007 e “Revenge of doormats and coasters” del 2009, più l’ep uscito durante le feste natalizie dell’anno scorso “Perché questa casa ci esplode negli occhi?”) tornano con “ä”, dal titolo minimale ed enigmatico, in cui avviene la continuazione e la maturazione dei lavori precedenti.
Suoni prog-rock con un retrogusto di hardcore che vivono di ritmi che percuotono ed ipnotizzano, senza lasciare troppa tregua per rilassarsi. Un sound nervoso, ma in fin dei conti ricercato con ritmiche sincopate: un sound che ricorda molto i Mars Volta anche se non mancano richiami post-punk degni dei migliori Bloc Party (“Tonight it’s electric”) e degli Elbow (“Goodbye my postdamer”). Venendo ad “ä”, l’apertura è affidata all’ipnotica “Eschaton in Kleistpark”, che vive di cambi continui di tempo e di un canto urlato insistente. Poi è il turno della sincopata e incalzante “Divided city anthem”, i King Crimson proiettati ai giorni nostri.
Il connubio perfetto prog-new wave prosegue con “Smells like Lenny Chruščёv”, che di Nirvana ha solo il titolo: chitarre, basso pulsante e batteria instancabile generano un suono potente e lisergico, che ha le proprie radici nella psichedelia ma arriva all’elettronica in loop (“Cut off flowers dead flowers”). L’ipnotismo è la chiave di questo disco enigmatico e surreale, ma in fin dei conti vive di un sound compatto che segue un filo logico. Per questo motivo il giudizio sui Action Dead Mouse è decisamente positivo, dato che c’è un idea e un’identità di fondo nelle loro intenzioni musicali. Una pepita brillante nel nascosto sotterraneo alternativo bolognese. Marco Pagliari

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