10 aprile 2012

Ascolti emergenti: Ants army project, Moseek, Seed ‘n feed, Nico Greco


Ants army project – Wooden days **/
Wooden days è l’album d’esordio dei piacentini Ants army project, uscito per la Tea kettle records. E’ un album indie rock, melodico e a tratti un po’ country, che nasce dalla campagna emiliana e sogna l’America. Le canzoni sono tutte in inglese e i temi sono celebrità, privacy, amore, emarginazione, transessualità, sogni, nostalgia, morte. Il tutto cantato da una voce graffiante e coinvolgente. Sono evidenti le influenze a stelle e strisce, provenienti sia dalla costa pacifica che da quella atlantica, ma si tratta comunque di un album con solide radici nella nostra terra. Nei brani in cui le influenze country sono più marcate (Fake, From Mario to Marion), il gruppo ricorda i californiani Camper van Beethoven, mentre le numerose ballad (Gin & tonic love, Today, Winter, car crash) ricordano molto da vicino i Bon Jovi, anche nell’interpretazione vocale. Il punto debole dell’album è costituito da una parziale mancanza di originalità compositiva ed interpretativa in alcuni brani, ma il disco merita comunque di essere ascoltato attentamente. Marco Maresca


Moseek – Tableau **
Tableau, esordio discografico dei Moseek per Tube music, è un album rock con inserti elettronici che prende spunto dall’alternative soprattutto americano. I Moseek hanno già una vasta esperienza nei festival di tutta Italia e hanno condiviso il palco con vari artisti tra cui Tre allegri ragazzi morti, Ministri, Sick tamburo. Oltretutto negli ultimi quattro anni hanno vinto parecchi concorsi per band emergenti. Le canzoni sono tutte in inglese e la cantante, Elisa Pucci, fa pensare ad un Eddie Vedder in gonnella. Ciò può essere un punto a favore o un limite a seconda dei gusti dell’ascoltatore, ma pone un dubbio: piuttosto che arrivare ad imitare persino la pronuncia di un cantante d’oltreoceano, non sarebbe meglio trovare il coraggio di cantare in italiano? Il gruppo, comunque, sembra maggiormente a suo agio nei brani più elettronici, quali A safe side e A room & a kitchen, forse il brano migliore dell’album. m.m.


Seed ‘n feed – Una lunga notte **
I Seed ‘n feed sono una band toscana presente sulla scena musicale già dal lontano 1994. Negli anni hanno toccato, con risultati  pregevoli, sonorità hardcore, post-punk, metal, cantautorali, scrivendo canzoni ora in inglese ora in italiano. Una lunga notte (Inconsapevole records) è il loro sesto full-lenght album, e mostra l’evoluzione artistica del gruppo. Un album potente e lieve in cui la tensione emotiva del cantante e autore Lorenzo Dinelli si fa calibrata e contemplativa, conservando la forza ed il calore presenti nelle produzioni precedenti. Sono presenti numerose collaborazioni, tra cui la voce di Olly dei The fire / Shandon nel brano Fuori dalla mia vita ed alcuni preziosi assoli di chitarra di Mark Byrne degli americani Angry samoans nei brani Messico e Oltre. Pregevoli gli arrangiamenti e la produzione, un po’ meno i testi in italiano, non particolarmente musicali, per una band che infatti inizialmente cantava in inglese. Il brano migliore, che merita più di un ascolto, è Messico. m.m.


Nico Greco - Stone three home **/
Stone three home è il terzo disco di Nico Greco, cantautore italiano che trae ispirazione dal folk e dal rock e cittadino del mondo. Prodotto da Paolo Messere, come i precedenti album, il disco è un viaggio alla ricerca del proprio posto nel mondo, quello che vorremmo chiamare casa e che non tutti riusciamo a trovare. Piacevole ballata a due voci in Going with her (la voce femminile è di Valeria Sorce). 
The magic ricorda certi brani del pop inglese, anche in questo brano è presente un duetto.
Comin’back è la classica canzone d’amore: l’oceano, il vento che soffia, il colore del mare. Il ritorno.
Five past ten ha un inizio accattivante che fa presagire un brano rock, infatti le sonorità usate sono più grintose ed elettriche rispetto ai pezzi precedenti, il testo parla di passione che fa bruciare. Il video che accompagna questo brano è invece un po’ deludente, tra bei paesaggi delle Canarie, il mare che ricorre sovente nei suoi testi e ovviamente Nico con la sua inseparabile chitarra. Trust in me and you è un brano più psichedelico degli altri.Ancora doppia voce in I still see her in my dreams, una ballata che parla di una donna che popola ancora una volta i sogni dell'autore. In Home la voce di Nico mi fa venire in mente (passatemi l’azzardato paragone) un Lou Reed post Velvet Underground. I brani intrisi d'amore di questa terza opera del cantautore molisano sono talvolta un po’ ripetitivi e non pare vi sia qualcosa di davvero entusiasmante, qualcosa che colpisca in modo deciso. Un album ben fatto di certo. Con buone sonorità, anche se in molti casi già sentite. Nico Greco con la sua voce particolare potrebbe dare molto di più per distinguersi da tanti altri folk singers. Alessandra Terrone

Nessun commento:

Posta un commento