29 dicembre 2011

Sono i Bancale la nostra rivelazione del 2011


Bancale – Frontiera  ****
(Ribèss Rec. - 2011)


Si erano già fatti notare nel 2009, ai tempi dell'omonimo EP d'esordio, ed a riconfermare le ottime impressioni suscitate allora ecco questo “Frontiera” a fugare i (pochi) dubbi sulla validità del progetto Bancale. La quantità (e qualità) di carne al fuoco è decisamente elevata, a cominciare dalle conclamate influenze di Massimo Volume e Bachi da Pietra, di cui il trio (voce/chitarra/batteria) riprende la forza declamatoria (un brano su tutti: “Catrame”), alla sezione ritmica industrial debitrice degli Einstürzende Neubauten, passando per le atmosfere oniriche dei Low - senza tralasciare i ricchi riferimenti letterari dei testi (Pavese su tutti). Il trio bergamasco vuole scarnificare le strutture tradizionali del blues riducendo la propria espressione all'essenziale, secondo un percorso che mi riporta alla mente addirittura i seminali Starfuckers/Sinistri, giungendo ad esiti ugualmente interessanti, se pur musicalmente differenti dagli ultimi citati: stupisce come, partendo da un assetto strumentale minimale, le trame sonore riescano a vivere della stessa atmosfera e al contempo non risultare mai scontate o ripetitive, complice il lirismo evocativo della voce di Barachetti, in più momenti da pelle d'oca (la monumentale “Megattera”). Se ci aggiungiamo la presenza di Xabier Iriondo, personaggio senza bisogno di presentazioni, in veste di produttore nonché quarto membro aggiunto in più brani del disco, possiamo senza ombra di dubbio concludere che questo è uno dei dischi da non farsi assolutamente scappare di questo 2011 pur ricco di proposte. Fabio Gasparini

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