26 dicembre 2011

'Ascolti emergenti' di dicembre

Davide Ferrario – F   ***
Davide Ferrario era il chitarrista di un gruppo chiamato FSC che partecipò a Sanremo qualche anno fa. Ultimamente ha lavorato con Franco Battiato e Gianna Nannini. Il suo primo album è stato pubblicato da Novunque. Non è un album prettamente chitarristico, come ci si aspetterebbe nel suo caso, anzi: le chitarre, quando ci sono, risultano molto minimali e solo in una canzone c’è un vero e proprio assolo. Davide Ferrario in alcuni momenti si affida all’elettronica ed in altri al pianoforte. Ne risulta un disco abbastanza complesso, come il suo autore, che in più occasioni all’interno del disco riesce a stupire per i testi molto intimisti ed una forte tendenza all’autoanalisi. Difficilmente inquadrabile in un genere, il disco è paragonabile in un certo senso all’album di qualche anno fa di Io, Carlo intitolato In perenne riserva, un album simile per attitudine elettronica e profondità dei testi ma forse un po’ più allegro rispetto a quello di Ferrario. Spiccano i brani Cercando un senso, scritta con Lele Battista, e Senza una ragione, che vede la partecipazione di Lorenzo Palmeri. Ottimamente realizzata e rifinita anche la traccia che apre l’album, intitolata Come ieri. Marco Maresca



The Perfect Guardaroba – Sometimes they come back   **


The Perfect Guardaroba è un gruppo punk rock di Senigallia, al suo secondo disco fieramente autoprodotto in pieno spirito punk. Il titolo dell’album è Sometimes they come back, che è anche il titolo di uno dei brani. Le canzoni sono tutte molto ritmate e dirette e già in studio sembrano mostrare una forte attitudine live. La forte attività live è infatti una prerogativa del gruppo, che in passato ha aperto i concerti di L.A. guns, Brakes, Tre allegri ragazzi morti, Hormonauts, Skiantos, Pornoriviste, One dimensional man e molti altri. I brani migliori sono la già citata Sometimes they come back e l’irresistibile cover di Rehab di Amy Winehouse reinterpretata in chiave punk rock. C’è poi un brano acustico particolarmente interessante intitolato Expecting to fly, una specie di ballata punk molto veloce. Il disco è complessivamente un buon biglietto da visita per una band che dal vivo si toglierà qualche soddisfazione. m.m.


Huno - Spessi muri di plastica ***
Huno è un progetto musicale composto da Giacomo Oro (voce, chitarra, pianoforte), Armando De Angelis (batteria, percussioni, voce) Andrea Ceraso (chitarre, Sinth, voci) e Alessandra Barbero (basso). Ci presentano questo ep di sei pezzi caratterizzato da molta energia rock. Il disco si apre con Spessi muri di plastica che dà anche il titolo al cd e che dà il benvenuto all’ascoltatore con un ottimo pezzo energico.
Si passa poi alla durissima Giorno grigio che mi ha ricordato gli Afterhours e i Negrita, poi arriva il mio pezzo preferito, Profonde tracce, bella ballad stile migliori Afterhours o anche Timoria. Davvero emozionante come pezzo con delle ottime chitarre. Anche il successivo, Pioverà, è molto intenso e dal sound molto grezzo, quasi grunge. Davvero un bell'esordio quello degli Huno che spaziano dal rock più duro fino a morbide ballate. Marco Colombo





Fulvio Spagnolo - Sono io lo storpio ***
Fulvio Spagnolo è un cantautore salentino che ha avuto un brutto incidente nel 2007 ed è rimasto in coma per diversi mesi. Grazie alla musica però Fulvio è tornato a suonare e cantare, regalandoci questo album (ditribuito dalla Edel) che pur non essendo una pietra miliare della musica, raccoglie pezzi che emozionano, forse perché parlano proprio anche di un dramma personale. L’album dal taglio molto pop, si apre con il pezzo Sono io lo storpio un pezzo rock molto autoironico, ma anche dolce ed emozionante, poi degni di nota sicuramente Dentro una culla, pezzo pop all'apparenza easy ma profondo, poi la mia preferita Dove vivono i sogni nella quale Fulvio graffia con la voce quasi fosse un Alberto dei Verdena, anche Una splendida di estate mi è piaciuta molto, quasi alla Coldplay. Davvero carino questo album di Spagnolo. Ripeto non un capolavoro, ma un album godibilissimo. m.c.



Andrea Ra - Nessun riferimento ***
Abbiamo ascoltato il nuovo disco del cantautore romano Andrea Ra, Nessun riferimento, prodotto dall’etichetta Modern Life e con distibuzione Audioglobe. 
Sembra quasi un concept album con ben 23 tracce, forse troppe, anche se si fanno ascoltare con piacere. Ci troviamo di fronte disco pop-rock con qualche sconfinamento anche nel crossover, molto orecchiabile.
Interessanti i testi che toccano diversi temi tra cui l’amore, il denaro (I soldi del pupazzo), l'arte, la letteratura (Nessun riferimento), il sogno (Mezzanotte), il dolore (Lo sapevi benissimo), la speranza (Domani partirò). Sempre in primo piano, negli arrangiamenti, il basso di Andrea Ra con ottime soluzioni anche per quanto riguarda gli altri strumenti il cui insieme propone quasi sempre ritmi e dinamiche strutturate.
Rimane comunque, a mio parere, un album troppo difficile per il mercato discografico italiano e quindi non so se potrà uscire dalla nicchia o dal novero di chi Andrea Ra (che già da oltre 10 anni batte il sottobosco della musica italiana) già lo conosce. m.c.

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