11 marzo 2010

'Ascolti emergenti' di marzo

Sine Frontiera – 20 now ***
In occasione del ventennale dalla caduta del Muro di Berlino, i mantovani Sine Frontiera giunti al quarto album, pubblicano una sorta di concept-album sul tema dell'abbattimento delle barriere culturali e mentali. Ad una tale dichiarazione d'intenti sociali (e ad uno pseudonimo del genere) non può che corrispondere una proposta musicale che si muove nell'ambito del folk-rock italiano più classico, su cui grava il peso dei mostri sacri del genere, dai Modena City Ramblers alla Bandabardò. Nonostante ciò, la perizia tecnica e compositiva maturata negli anni dal combo in generale riesce a tenere su buoni livelli la qualità dei pezzi, grazie ad una azzeccata patchanka etnica (seppur con qualche inevitabile caduta a livello di liriche nel buonismo retorico tipico del genere, elemento incluso sempre in questo tipo di pacchetti). I momenti più alti del disco si rintracciano nel binomio iniziale, Contaminacion (con Manu Chao dietro l'angolo) e il classico pezzo da pogo C'è chi crede che, e nel viaggio sudamericano di Polvere e pazienza. I Sine Frontiera fanno propri i clichè del genere uscendo a testa alta dal confronto con i diretti ispiratori. Fabio Gasparini

Lemmings – Lemmings **/
Se mi capitasse di dover dare una festa d'estate, sulla spiaggia, senza farmi troppe paranoie sul menù musicale da offrire ai brilli invitati, probabilmente l'esordio omonimo dei Lemmings (edito da La Grande Onda) potrebbe fare al caso mio: la band romana capitanata da Ra-B, produttore e autore, tra gli altri, per Piotta e Cor Veleno, propone un pop-punk misto allo ska meno pretenzioso che di certo accontenterebbe la voglia di ballare di una buona fetta di popolo. Per natura portati all'esibizione live (complice anche un'estetica che rimanda al rockabilly e di sicuro impatto), il disco si muove tra la nostalgia degli anni '90 alternative-mainstream (principalmente Shandon con una spruzzata di Punkreas e Prozac+ qua e là) e melodie tanto facili quanto anonime (il ritornello catchy di Mai); basti pensare allo ska del primo singolo estratto Pret à porter, in circolazione anche sulle principali emittenti musicali nostrane. I pezzi si lasciano ascoltare senza eccessive difficoltà ma d'altra parte hanno il grande difetto di non dire praticamente nulla, almeno al sottoscritto, e di venire dimenticati subito dopo, risultandomi nel migliore dei casi un po' simpatici (la scanzonata cover di Tanz Bambolina di Camerini, ) e niente più. Prodotto senza pretese, che vede nella mancanza di personalità e idee innovative il suo più grande problema ma che potrebbe risultare anche piacevole all'ascoltatore casuale.
Fabio Gasparini

Phono Emergency Tool - Get lost ***
I Phono Emergency Tool sono una formazione emiliana formata da Andrea Sgarzi (chitarra/voce), Sandro Sgarzi (basso/voce) e Marco Lama (batteria). L'album Get lost che siamo andati ad ascoltare mischia sapientemente pop, rock e anche un po’ di funky.
Sicuramente i tre strizzano l’ occhio al sound d’oltremenica, in particolare con il brano che dà il titolo al disco, ma con un’originalità comunque marcata. Le sonorità ricercate non penalizzano il risultato d'insieme, comunque godibilissimo, le atmosfere new sixties sono quello che di meglio si può segnalare in questo lavoro, i brani più appetitosi Gladness gland, Perfect kind e Reality distorsion che mi sembra un buon omaggio agli anni dei Fab Four. Marco Colombo

Nessun commento:

Posta un commento