23 dicembre 2004

Premio "Provincia cronica" (seconda edizione - sezione poesia)
Alberto Callegaro -Le complicanze affettive

LE COMPLICANZE AFFETTIVE
Stante la perdurante mancanza
di 2000 carezze candide,
di 50 effusioni ascetiche,
di una dozzina di unione solide;
cercherò transazioni ganze
con le grinze e le immersioni marine
di un’amabile donna in carriera.
Nel cor di un parquet sdrucciolevole,
Cora ballò il libertango,
dopodiché rinnegò il mio nome
e tutto ciò che saremmo stati.
Le chilometriche gambe
della suadente Anna Gamper,
in fuga dai negozi del centro;
raggiunsero – in un battibaleno,
il prode cavalier francese,
stabilitosi (da poco più
di una fradicia oretta),
dirimpetto al nuovissimo
studio del Sindaco di
Porto Sant’Elpidio.

ANCORA
Mi lascerò convincere
a rinunciare a noi,
non posso certo vivere
di mezze frasi, sai.
Io sarò ancora qui,
disilluso questo sì…
Beffardo prigioniero
dell’ennesima rinuncia.
Eppure ho creduto che
lottando insieme a te,
avrei potuto vincere
la grande solitudine.
Sogno di fuggire via,
ma la strada mia qual è?
Schiavo della nostalgia
e ancorato ad un perché.
Abbatterò gli ostacoli
e al tempo ruberò:
uno sguardo e mille brividi
per amarti più di un po’.
Io sarò ancora qui…
Con la mia semplicità,
rosa rossa nell’inverno
che imperterrito verrà.


GIOVANI FUSCELLI
Io e te,
tu ed io.
Io e te,
tu ed io e Dio.
Io e te,
tu ed io e Dio e i reduci di Sion.
Io e te,
tu ed io e Dio e i reduci di Sion
e infine il cigolio.
Io e te,
tu ed io e Dio e i reduci di Sion
e infine il cigolio del cigolio.
Io e te,
tu ed io e Dio e i reduci di Sion
e infine il cigolio del cigolio
dell’amaca di Amalia.
Io e te,
tu ed io.
Giovani fuscelli
a un passo dall’addio.

PERDUTAMENTE
Rivisitando i luoghi anomali in cui
perdutamente io di te mi beai;
non nego certo di avere in animo
di ripartir pervicacemente
dall’ennesima Marzabotto sentimentale.
Intento a ricucir
un altro strappo al cuor,
ricordo con piacer
la panterona bionda
che si accomiatò -tout court-
dalla redazione bolognese de
"Il Resto del Carlino".

E TUTTI RISERO DI ME
La paperetta Simonetta;
appena fuoriuscita
dalla gora gongolante,
cozzò violentemente
contro il mio corpo esangue.
Durante il lungo dormiveglia susseguente
il singolarissimo incidente,
mi parve di udire in vicinanza,
il vociare inverecondo
di sette figurelle
intente a festeggiar
la mia presunta dipartita.
Rise di me
la ragazza Maltese - la quale:
non amandomi più,
rinnegò prontamente
l’intesa affettiva
fatalmente raggiunta.
Rise di me
il deus ex machina
(fautore di positività relative) che,
in virtù di una bieca doppiezza
prettamente maschile, indossò:
ora i panni del killer per caso,
ora il saio del frate novello.
Risero di me i mallevadori
del teatrino meccanico, allorquando:
prossimo alla fine
della recita annuale,
mi destai di soprassalto
per sputare in faccia al mondo
la mescalina inoculata
tramite aerosol.

L’ESTREMA RATIO
A volte, sul far della sera,
amo coltivar l’antico vezzo
di appoggiare gli occhialini
sulla bianca scrivania.
La luce fioca intorno a me,
blandisce a malapena
l’inadeguatezza latente
che mi dilania l’anima,
inducendomi (forzatamente),
a pronunziare frasi irripetibili
all’indirizzo della malafede altrui.
Imboccare finalmente
la viuzza del riscatto,
è la prima opzione percorribile…
Un colpo di revolver
in piena fronte,
rappresenta ancor per me
l’estrema ratio.

IL MALE OSCURO
Il male oscuro
che mi attanaglia,
è un gatto a nove code
raggomitolato sullo stomaco,
che mi strappa le budella
e le centrifuga a 360°,
onde ricavar grandi quantità
di salamelle da bucato.
Il male oscuro
che mi attanaglia,
è un lunghissimo filare
di pranzi a prezzo fisso
e ferite da cicatrizzare.
Il male oscuro
che mi attanaglia,
è incontrare “una di quelle”
davanti al solito portone;
senza avvertir
la benché minima brama
d’infilar la testa alessandrina
sotto l’ottava meraviglia
delle sue calde sottane.


BOICOTTATO
Gli sguardi dissacranti e voyeuristici,
spogliano finanche l’anima
più candida e innocente;
sconfinando nella pura formalità
di un aprioristico giudizio sommario.
Il provinciale pensare leggero,
mi ha condannato al lungo esilio
negli anfratti del silenzio.
…Di fatto boicottato
perché consideratola quintessenza del nulla.
Boicottato e mai al sicuro,
nemmeno tra le braccia
della donna benamata.
Gli angeli e i demoni
si fronteggian dentro me;
lanciando bombe d’inquietudine
che riducono in pezzetti
il mio cuore malaticcio.

IO
Io: penso molto
e non agisco quasi mai.
Io cado, mi rialzo e guardo il mare,
mentre scende leggerissima
una lacrima di sale.
Io mi rilasso ascoltando Bach, e
di tanto in tanto / esco indossando
un vecchio frac.
Io non sono un santo
e nemmeno un re,
ma all’occorrenza…
Mi trasformerò se vuoi,
nel prode condottier
che firmò infine l’armistizio.

DETTAGLI E FRATTAGLIE
Ti cercai…
Il giorno in cui m’innamorai
della commessa bell’assai;
che alla mia corte preferì
la compagnia di Paul Tatì.
T’incontrai…
Prima di quanto immaginai;
e insieme a te riverniciai
la garconniere del gentleman.
In silenzio allontanai,
senza fretta e forzature,
le recondite paure
di non esser pronto ed atto
a donar chili d’affetto
alla signorina “grandi forme”.

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